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RASSEGNA STAMPA
"Primavera Sangiuseppese"
di Angelo Raffaele Giordano
dal periodico mensile "Tribuna Vesuviana", dicembre 2000
In qualche numero fa, a proposito di un rinnovato senso della storia a San Giuseppe Vesuviano, anticipai di un libro su un nostro personaggio politico. Il volume è "Primavera Sangiuseppese - San Giuseppe Vesuviano dal 1943 al 1973" del dott. Francesco Ambrosio, scritto in memoria del padre, dr.Salvatore. Il dr. Francesco, mio caro amico d'infanzia, ha voluto che lo aiutassi sia nel consultare gli atti originali del Comune, in quelle parti che interessavano direttamente la vita politica del padre, sia nel rivederlo insieme, per correggere gli abituali errori di battitura e/o di distrazione, che ad egli stesso fossero sfuggiti. Ho avuto il piacere, in questo modo, di entrare in un mondo che non ricordavo più o che non avevo affatto conosciuto. La foto che ho ancora presente è quella del della serata finale del "Premio Roberto Bracco", con il Presidente Enrico de Nicola, la sig.ra Bracco, il poeta E. A. Mario, il Senatore Venditti, tutti riuniti a San Giuseppe Vesuviano. Un incontro così importante e per un'occasione così cara ai sangiuseppesi non ho avuto occasione di vederlo più negli anni successivi. E ho presente la nostalgia che ho sentito per quell'entusiasmo che animava Salvatore Ambrosio, Armando Giordano e tutti i loro amici nel costruire la "Primavera Sangiuseppese". Una nostalgia che mi porta a constatare che, a quella "Primavera" non seguì un'estate, ma solo un autunno, che ci portiamo ancora addosso. Eppure i fermenti ci sono: dalla proposta di un nuovo Giugno Popolare Vesuviano al poter finalmente creare un'area industriale, che dia fiato alla produttività sangiuseppese. Iniziative che interessano due aspetti fondamentali della nostra società: quello culturale e quello politico-economico.
L'uscita di questo volume, proprio ora, mi sembra un segnale importante: l'opportunità per tutti noi di ricontattare quell'entusiasmo e quella vitalità, così da poterne provare nostalgia, quella nostalgia che, insieme all'altra più recente per il Giugno Popolare Vesuviano, possa portarci ad attingere alle nostre radici ed offrirci la possibilità di costruire insieme, senza più diffidenze, particolarismi e provincialismi di sorta, un nuovo ciclo di stagioni in cui all'autunno segua l'inverno. Il periodo di incubazioni dei nuovi frutti, che sbocceranno nella futura primavera.
Angelo Raffaele Giordano
Salvatore Ambrosio: da primavera a primavera.
di Ivana Fusco
dal periodico mensile "Tribuna Vesuviana",gennaio 2001
Sabato 16 dicembre 2000.
La Sala consiliare del Comune di San Giuseppe Vesuviano è gremita di persone. Politici storici e di fresca investitura che hanno fatto e fanno tuttora la storia del paese, indipendentemente dal colore e dallo schieramento; ma non solo: letterati, giornalisti, commercianti, professionisti, artisti, anziani e non, sono qui rappresentati tutti. A riunirli è la presentazione del libro " Primavera Sangiuseppese ", scritto e pubblicato dal dott. Francesco Ambrosio, "in ricordo di Salvatore Ambrosio (il padre), medico ed amministratore, uno dei protagonisti della Primavera Sangiuseppese". Sotto la guida abile ed attenta del moderatore, dott. Vincenzo Giordano, si avvicendano, quindi, gli interventi. Introduce il Sindaco, dott. Ivan Pasquale Casillo. Dopo i rituali saluti, avvertiamo immediatamente l'affollarsi dei ricordi, dei momenti di condivisione, il rispetto e l'emozione profonda che lo hanno legato al "Collega" Salvatore Ambrosio. Sentimenti, questi, che sentiamo emergere ininterrottamente in tutti coloro che si avvicendano nell'intervenire: dal Consigliere Provinciale che, pur pressato da pubblici impegni, non nega la propria presenza, all'Onorevole Sergio Cola che, rammentando la cara amicizia che ha unito suo padre e Salvatore Ambrosio, riconosce in quest'ultimo uno degli ispiratori e sostenitori più stimolanti della sua carriera politica.
Particolarmente approfondito e di vivo interesse è, poi, il commento all'opera del prof. Luigi Iroso. Egli, in primo luogo, constata l'abilità di Francesco Ambrosio nel trattare, in maniera estremamente sobria ed equa, argomenti che lo hanno toccato personalmente. Non è facile parlare di un padre, molto amato e molto noto, senza cadere nella retorica o nella partigianeria. Francesco ci riesce, attenendosi a dati numerici e ad eventi concreti, piuttosto che ad inutili querelles o recriminazioni. Ma, prosegue il prof. Iroso, la grande ricchezza di questo libro è anche quella di restituirci una parte di storia di S. Giuseppe Vesuviano: la memoria delle sue origini; il ricordo dei rastrellamenti e dell'eccidio consumati dai nazisti nel settembre 1943; l'estrema povertà e la voglia di ricostruire; la nascita di riviste letterarie e scientifiche; le "imponenti manifestazioni elettorali"; la "Piccola Camilluccia"; l'istituzione del Premio Letterario "Roberto Bracco": il tutto illustrato e commentato da moltissime fotografie.
Il recupero di parte di questo materiale, lo stemma originale della città e gli atti del Comune, è dovuto anche all'opera del dott. Angelo Raffaele Giordano. Egli stesso ci partecipa, con vibrate parole, la gioia nel partecipare con Francesco, amico d'infanzia, alla ricerca e al recupero di documenti ormai dimenticati, la commozione nel ritrovare tra questi il nome del proprio padre, ing. Luigi Giordano, assessore effettivo nel 1944, i ricordi personali di stima ed affetto che lo legano al dott. Salvatore Ambrosio. E gli piace sottolineare quanto Francesco, medico impegnato in un'attività spesso logorante e stressante, si sia impegnato con il cuore per riportare alla luce la "Primavera Sangiuseppese" nel desiderio e nella speranza, forse, che tutto ciò non rimanga solo ricordo, ma sia anche da stimolo per altre "primavere".
Al termine, l'autore stesso, visibilmente commosso, ringrazia i presenti e la sua famiglia, che lo ha affettuosamente sostenuto in questo impegno.
E' bello notare come Francesco Ambrosio, senza competizioni, guardando oltre la naturale possessività di un figlio nei confronti del padre, ci abbia consentito di condividere con lui, ancora una volta, l'amore che li ha legati.
Ivana Fusco
Primavera Sangiuseppese
di Giuseppe Casillo
dal periodico mensile "Nuova Opinione" del gennaio 2001
Come ci informa il sottotitolo, il libro presenta una rassegna di avvenimenti relativi a trent'anni di vita sangiuseppese, letti e raccontati in funzione di un personaggio che ha avuto una presenza importante nella storia del nostro paese. Il testo, infatti, dopo un rapido preambolo sulla storia sangiuseppese dalle origini fino al secondo conflitto mondiale, scandisce il tempo in rapporto alla vita e all'esperienza pubblica di Salvatore Ambrosio, padre dell'autore.
Il libro, corredato di un numero di fotografie così ricco da presentarsi anche come una narrazione per immagini, fa la storia, non tanto professionale quanto pubblica, del padre dell'autore, scandendone i vari successi nella vita politica. Si nota lo sforzo dell'autore di raccontare con un certo distacco i fatti, al punto che è difficile trovare elementi tendenti ad enfatizzare la figura del personaggio....
...non è l'uomo politico quello che Francesco Ambrosio vuole ricordare, ma l'uomo. E di quest'uomo egli mette in evidenza la disponibilità verso gli altri, che lo rendeva così amato dalla gente, il carattere arcigno, la tenacia nel perseguire gli obiettivi, le ambizioni, la profonda onestà, lo spirito di sacrificio. Salvatore Ambrosio è rimasto nell'immaginario popolare l'emblema del combattente, dell'uomo che con la sua vis polemica sapeva attirare ai comizi una folla strabocchevole, dell'oratore virulento che non disdegnava le frasi colorite quando si trattava di bollare certi comportamenti o di attaccare gli avversari politici.
Ma il merito maggiore del testo non è tanto nell'aspetto biografico, bensì in quello documentaristico. E non mi riferisco alle numerose fotografie, private e pubbliche, di cui è corredato il testo, e neppure alle riproduzioni di atti, articoli di giornale, manifesti politici che accompagnano la narrazione e ne scandiscono le tappe.
Mi riferisco invece alla narrazione stessa, che offre una rassegna dei principali avvenimenti, non solo quelli afferenti la battaglia politica e amministrativa, ma anche quelli relativi alla cronaca e alla più generale storia di San Giuseppe Vesuviano...
Nel pubblicare questo libro Francesco Ambrosio ha indubbiamente avuto coraggio. Non era facile parlare del proprio genitore senza farne l'agiografia. Egli ci è riuscito, pur con qualche giustificabile smagliatura. Ma il testo non è solo frutto di coraggio.
C'è voluta anche tanta fatica e tanta ansia di ricerca, che solo può comprendere chi giorno dopo giorno sperimenta la difficoltà di reperire qualche notizia nelle polverose scartoffie degli archivi. Francesco Ambrosio certamente ha avuto vita più facile, perché gran parte del materiale faceva parte dell'archivio di famiglia, ma non tutto deriva da quella fonte, e la narrazione lascia intuire che egli ha dovuto fare ricerche anche all'esterno. E non solo per quel che concerne la storia locale. Infatti, e qui si innesta una delle operazioni più convincenti del lavoro dell'Ambrosio, egli non manca di inserire la battaglia politico-amministrativa locale all'interno di orizzonti più vasti, e di rapportare i mutamenti ed i fermenti di qualsiasi natura, registrati nel nostro paese, con i mutamenti, i fermenti, gli eventi che si registrano in campo nazionale ed internazionale.
E' un'operazione delicata, perfettamente riuscita perché finisce per inserire la storia di San Giuseppe Vesuviano in un rapporto causa-effetto con la storia generale. Ed è proprio questa contestualizzazione a sottrarre i fatti locali alla frammentazione ed alla giustapposizione, facendo di essi altrettanti tasselli a scrivere la storia del dopoguerra in Italia.
Giuseppe Casillo
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